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Gabriel Garko, nome d’arte di Dario Oliviero, nasce a Torino nel 1972 e inizia la sua carriera come modello. Il suo fascino magnetico e lo sguardo intenso lo rendono presto uno dei volti più richiesti della moda italiana. Dopo aver vinto il titolo di Mister Italia nel 1991, viene notato da registi televisivi e cinematografici che intravedono in lui il potenziale per diventare un sex symbol del piccolo schermo.
I primi ruoli arrivano a metà degli anni ’90, con apparizioni in fiction e film per la TV come “Una donna in fuga”, “Tre stelle” e “Mamma per caso”. Fin da subito si impone per il suo carisma e la sua presenza scenica, elementi che lo porteranno a diventare uno dei volti più popolari delle fiction italiane.
Il vero salto di qualità per Gabriel Garko arriva nei primi anni 2000, quando diventa protagonista di una lunga serie di fiction di successo targate Mediaset. Tra i titoli più amati ricordiamo “Il bello delle donne”, “L’onore e il rispetto”, “Il peccato e la vergogna”, “Non è stato mio figlio”, “Rodolfo Valentino – La leggenda” e “Il sangue e la rosa”.
In questi ruoli, Garko incarna l’archetipo dell’uomo bello, passionale, tormentato e spesso legato a storie d’amore impossibili. Il suo stile di recitazione, molto intenso e teatrale, diventa il marchio di fabbrica delle fiction Mediaset di quegli anni, vere e proprie saghe popolari seguite da milioni di telespettatori.
Grazie a queste interpretazioni, Garko si afferma come uno dei protagonisti assoluti della TV italiana: le sue fiction ottengono ascolti altissimi e lo consacrano come nuovo “divo” televisivo, erede dei grandi attori romantici del cinema classico.
Oltre alla televisione, Gabriel Garko ha avuto esperienze anche sul grande schermo. Nel 1998 recita nel film “Le fate ignoranti” di Ferzan Özpetek, che gli permette di mostrare una sensibilità diversa e più autoriale. Tuttavia, la popolarità cinematografica arriva soprattutto grazie alla collaborazione con Tinto Brass, che lo dirige nel film “Senso ’45” (2002).
In questa pellicola erotico-drammatica, Garko interpreta un ufficiale fascista tormentato e passionale, dimostrando di essere più di un semplice “bello”. Il film lo consacra anche all’estero come interprete di ruoli intensi e sensuali, confermandone la versatilità.
Tra il 2005 e il 2015 Gabriel Garko vive il periodo d’oro della sua carriera. È protagonista di fiction campioni d’ascolto e ospite fisso nei principali programmi televisivi. Diventa anche un’icona di stile e di fascino maschile, tanto da essere spesso definito “il divo perfetto”.
Nel 2016 affianca Carlo Conti e Virginia Raffaele come co-conduttore al Festival di Sanremo, un’esperienza che segna il culmine della sua notorietà. In quell’occasione si mostra con autoironia, scherzando sulla propria immagine di “bello misterioso”, ma anche con un pizzico di timidezza che conquista il pubblico.
Dopo il picco di popolarità, Garko decide di allontanarsi gradualmente dal piccolo schermo. Le fiction Mediaset cambiano formato e pubblico, e il suo stile recitativo, molto legato al melodramma romantico, inizia a lasciare spazio a nuove tendenze.
Parallelamente, l’attore vive un periodo personale complesso. In diverse interviste ha raccontato di essersi sentito per anni “intrappolato in un ruolo” e di aver dovuto costruire una facciata che non lo rappresentava pienamente. L’immagine pubblica del sex symbol, amata dal pubblico ma ingombrante per la sua vita privata, lo ha portato a una lunga riflessione interiore.
Nel 2020, durante una toccante intervista al Grande Fratello VIP, Gabriel Garko decide di parlare apertamente della propria omosessualità, rivelando di aver vissuto a lungo in una sorta di “fiction personale” per proteggersi da giudizi e pregiudizi. Il suo coming out, accolto con grande rispetto dal pubblico e dai colleghi, ha segnato una rinascita umana e artistica.
Oggi Gabriel Garko è tornato lentamente sulla scena, ma con un approccio diverso. Ha partecipato a “Ballando con le Stelle” nel 2022, dove ha mostrato un lato più autentico e autoironico, conquistando nuovamente il pubblico con eleganza e spontaneità.
Si è anche dedicato al teatro, una dimensione che gli permette di esprimersi senza filtri, lontano dalla pressione delle fiction televisive. Tra i suoi lavori recenti figura lo spettacolo “A tu per tre”, che unisce recitazione e riflessione personale.
Parallelamente, ha annunciato nuovi progetti cinematografici e collabora con brand di moda e iniziative legate al benessere e alla consapevolezza di sé. Non vive più a Roma, ma alterna periodi tra il Nord Italia e la campagna, cercando un equilibrio tra vita privata e lavoro.
Chiedersi “che fine ha fatto Gabriel Garko” significa riconoscere un percorso di trasformazione profonda. Da modello a divo televisivo, da icona di bellezza a uomo che ha scelto di mostrarsi per ciò che è davvero.
Oggi Garko è un artista più maturo e consapevole, che ha saputo lasciare alle spalle i ruoli che lo avevano imprigionato per tornare a vivere e recitare con libertà. Non è più il protagonista delle grandi fiction di Mediaset, ma resta una figura amatissima, simbolo di fascino, eleganza e coraggio personale.
Gabriel Garko non è scomparso: si è semplicemente reinventato, trasformando la sua storia in un esempio di autenticità e rinascita, dentro e fuori dal palcoscenico.
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